“Rosarno prima di tutto” e “Progetto Rosarno bene comune” contro la costruzione di un forno crematorio presso località Bosco

A Rosarno reagiscono e insorgono contestualmente e sincronicamente i due capigruppo di minoranza Avv. Michele Filippo Italiano per “Rosarno prima di tutto” e Cosma Ferrarini per “Progetto Rosarno bene comune” contro la progettazione e la costruzione di un forno crematorio presso località Bosco.

La notizia appresa da un annuncio ufficiale sulle pagine Social dell’Amministrazione Comunale ha allarmato i due consiglieri, che senza perdere tempo hanno immediatamente espresso il loro disappunto, ponendo una nutrita interrogazione al Sindaco e agli esponenti diretti per l’iniziativa e scrivendo comunicato stampa per informare doverosamente i cittadini sulle loro posizioni a riguardo.

Riportiamo integralmente a dover di cronaca i due comunicati ricevuti e firmati di seguito.

Al Signor Presidente del Consiglio comunale – Al Signor Sindaco – Alla responsabile della 3 UOC.Oggetto: Interrogazione urgente sul  PROJECT FINANCING PER LA “PROGETTAZIONE, COSTRUZIONE E GESTIONE DI UN IMPIANTO CREMATORIO, DEI SERVIZI NECROFORICI E DI ILLUMINAZIONE VOTIVA E DI RISTRUTTURAZIONE DEI SERVIZI ESISTENTI PRESSO IL  COSTRUENDO CIMITERO COMUNALE IN LOCALITA’ BOSCO DI ROSARNO

Il sottoscritto capo gruppodi Rosarno Prima di tutto espone:premesso che:abbiamo appreso che  tale iniziativa, è il frutto di un accordo tra il sindaco Pasquale Cutrì e la società Italgeco, rappresentata dall’avvocato Salvatore Liquori, e mira a potenziare la capacità cimiteriale e offrire alternative alla sepoltura tradizionale, come la cremazione.

Sempre dal comunicato dell’amministrazione, apprendiamo che il progetto prevede 250 loculi, cappelle gentilizie, sarcofagi e un giardino della memoria per lo spargimento delle ceneri. Si prevede anche la costruzione di un tempio crematorioIl comunicato termina poi con toni trionfalistici perché  testualmente definisce il progetto, “Un passo decisivo per il futuro della nostra comunità”

–           Siamo andati a controllareil progetto e non siamo per nulla convinti che questo possa essere definito un passo decisivo in positivo per la nostra comunità, rimaniamo dell’idea che questo è un tuffo nel baratro con conseguenze nocive per la comunità.   E ci spieghiamo:

–             Per quanto concerne la previsione di costruire un Forno crematorio, diciamo intanto che  In Italia manca ancora un provvedimento unico in materia di impatto ambientale..

–           Il principale impatto ambientale di questo tipo di impianti riguarda l’aria, poiché durante la cremazione nei forni si ha produzione di inquinanti atmosferici, 

–           È necessario quindi che i forni crematori abbiano adeguati sistemi di abbattimento dei fumi, che garantiscano un’adeguata efficienza anche in relazione della discontinuità del processo dovuta all’abbassamento delle temperature ad ogni ciclo, per il recupero delle ceneri.

–           Durante il processo di incenerimento e durante il processo di abbattimento degli inquinanti, vengono prodotti rifiuti speciali che vanno smaltiti in discariche autorizzate in conformità alle norme di legge. In un crematorio si producono rifiuti rappresentati soprattutto da:

–           polveri, fanghi, filtri, reagenti ed altri rifiuti derivanti dalla depurazione dei fumi;

–           materie solide che restano nell’interno delle camere di combustione o che possono da queste essere evacuate.

–           Silvano Focardi, Professore di Ecologia presso l’Università di Siena e autore di 500 pubblicazioni scientifiche su varie linee di ricerca, tra cui le valutazioni di impatto ambientale, sostiene che “Il principale impatto ambientale di questo tipo di impianti riguarda l’aria, poiché durante la cremazione nei forni si ha produzione di inquinanti atmosferici, in particolare polveri, monossido di carbonio, ossidi di azoto e zolfo, composti organici volatili, composti inorganici del cloro e del fluoro e metalli pesanti. Possono aggiungersi, inoltre, pericolose emissioni di mercurio, diossine, furani, policlorobifenili (PCB) e idrocarburi policiclici aromatici”.

–           Una Sentenza del Consiglio di Stato n. 14 del 3 gennaio 2022 ha attestato che: “I forni crematori con il loro funzionamento producono emissioni inquinanti, costituite in particolare da polveri, monossido di carbonio, ossidi di azoto e zolfo, composti organici volatili, composti inorganici del cloro e del fluoro e metalli pesanti, tra cui il mercurio. Non si può allora negare che questo tipo di emissioni sia in termini chimico fisici del tutto identico a quello prodotto appunto dagli inceneritori“.

–           L’EPA (l’agenzia per la protezione dell’ambiente) stima che un forno crematorio che cremi in media 100 salme l’anno, emetta quasi 1kg di mercurio. L’esposizione a questo elemento tossico ed alle diossine, anche a dosi basse, è responsabile di “danni al sistema nervoso in via di sviluppo”.

–           Inoltre ci sembra che per legge i forni crematori devono essere collocati ad almeno 200 metri di distanza dalle abitazioni mentre, nel caso del forno localizzato in C.da Bosco, le prime abitazioni sono a ridosso, ed in più, nella zona si trovano una scuola, un asilo, abitualmente frequentati da molti bambini e non solo.

–           Ora ci domandiamo e domandiamo al Sindaco, ai tecnici del comune ed agli esponenti politici della maggioranza: Avete fatto uno studio sulla problematica che avete presentato in pompa magna?

–           Siete a conoscenza del fatto che il forno crematorio viene collocato in una zona del nostro territorio già compromessa dalla presenza del termovalorizzatore dei rifiuti, volgarmente detto inceneritore e dalla presenza di una centrale elettrica in agro di Rizziconi ma ad un tiro di scoppio dal Bosco?  Ci sembra che su queste problematiche non avete riflettuto abbastanza e soprattutto non avete informato la commissione consiliare ed il Consiglio Comunale che rappresenta tutti i cittadini.

–           Se pensate che il Comune è casa vostra, pensate male, ed ancora una volta vi invitiamo a informare e coinvolgere tutti su problematiche come queste che interessano e molto la nostra comunità.

–           Noi lo diciamo senza se e senza ma che non vogliamo il forno crematoio perché non lo riteniamo utile alla comunità che si amministra e ci batteremo con tutte le forze per evitare che ciò avvenga.  Il capogruppo di Rosarno prima di tuttoAvv. Michele Filippo Italiano, Gruppo consiliare Rosarno prima di Tutto”.

Di altra replica e in linea il Comunicato stampa dell’altra minoranza:

 “In merito alla notizia data allastampa dalla  maggioranza del prossimo avvio dei lavori in contrada Bosco di Rosarno per la costruzione di un Cimitero con  all’ interno un Forno Crematorio. Esprimo come Consigliere Comunale di Rosarno il mio deciso e Convinto No per quanto riguarda il forno Crematorio, in una zona come quella di Bosco densamente abitata e vocata ad una agricoltura di qualità come produzione di Clementine, Arance, kiwi ed uliveti selezionati. Un territorio quello di bosco già pesantementepenalizzato per decisioni sbagliate fatte tanti anni fa’ circondato da insediamenti fortemente inquinanti da una parte l’unico inceneritore della Calabria che territorialmente si trova nel comune di Gioia Tauro che dista parecchi kilometri dal centro abitato di Gioia Tauro ,ma a solo poche centinaia di metri dalla contrada Bosco,stessa situazione dall’ altra parte con la grande centrale  elettrica a gas di Rizziconi che dista molti kilometri dal centro abitato di  Rizziconi e poche centinaia di metri della zona  Nespolaro anche essa molto abitata e parte integrante di contrada Bosco. Quindi un territorio già pesantemente penalizzato e fragileche andrebbe tutelato e protetto e non appesantito da altra struttura  potenzialmente inquietante così come da molti studi scientifici  e controlli fatti su altri forni Crematori già in funzione.Spiaceconstatare ancora una volta la superficialità degli annunci di questa maggioranza senza alcun confronto con i consiglieri in particolare con la minoranza come se il Comune fosse cosa loro.Vista la delicatezza della questione senza una approfondita analisi delle condizioni ambientali sia del terreno che dell’ aria di tutta la zona, prima di fare roboanti annunci non solo doveva essere coinvolto il Consiglio Comunale in tutte le sue espressioni ma anche e soprattutto i cittadini di Bosco,i  quali ancora una volta sono stati traditi dopo aver dato un notevolissimo numero di voti per essere rappresentati e tutelati proprio da chi li doveva rappresentare e tutelare  visto che è l’assessore delegato al ramo viene questo colpo mortale all’ economia ed allo sviluppo di questa operosa ed importante contrada della nostra Città. Farò richiesta all’ Arpacal agenzia regionale per la tutela dell’ambiente di un monitoraggio della contrada Bosco. Chiedo formalmente che della questione di discutanel prossimo Consiglio Comunale.Ribadisco il mio impegno e del mio gruppo contro la costruzione del forno Crematorio in contrada Bosco. Cosma Ferrarini consigliere comunale progetto Rosarno bene comune.

La Cittadinanza attende ora risposte in merito alle repliche dettagliate della minoranza conconrde e unanime a rigettare un siffatto progetto, che sembrerebbe compromettere seriamente la salute pubblica dell’intero circondario.

Caterina Restuccia

Related Post