Era una mattina di prossima estate, ormai era alle porte la calda stagione. Proprio intorno alle ore 06.30 del mattino dell’undici giugno scorso uno schianto, un terribile e tragico schianto tra più mezzi coinvolge ben tre persone e tra queste un giovane di appena 15 anni. Andava al mercato il giovane Pasquale, era in compagnia dello zio che si dirigeva a lavoro, e, quel giorno, il quindicenne aveva deciso di stare con lui. Sull’autostrada, lungo il tratto Gioia Tauro – Rosarno, però, intenzioni e progetti si schiantano, urtano violentemente contro un camion carico che travolge l’abitacolo sul quale viaggiavano zio e nipote. Ad avere la peggio sin da subito si intuirà è proprio Pasquale. Per la gravità dello scontro sarà necessario l’elisoccorso. Inizia così una nuova, ma tragica e difficile, vita per il giovane Pasquale. Tutto cambia, tutto è letteralmente ribaltato. Si dà, purtroppo e tristemente, il via ad un percorso di interventi che cercheranno di salvare il ragazzo, che da subito avrà una difficile sentenza da portare sulle spalle: paraplegia. Sarà paralizzato per sempre e, nonostante i numerosi interventi, gli esiti non hanno dimostrato ad oggi possibilità di recupero per la deambulazione. Tutti i sogni del giovane Pasquale si stroncano sul maledetto asfalto di quella mattina di giugno.
Studiava presso l’ITIS di Polistena e frequentava una classe dell’indirizzo di elettromeccanica, dall’inizio del nuovo anno scolastico, per non interrompere gli studi, gli è permesso studiare in clinica grazie alla docenza ed al supporto di insegnanti che si recano da lui. Desiderava diventare meccanico di moto il nostro Pasquale ed ora è, invece, costretto a fare i conti con la dura realtà dell’incidente subito. Primogenito di ben quattro figli, a casa lo aspettano il suo fratellino e le due sorelline, attendono lui che da mesi è costretto a cure specialistiche in Emilia Romagna, precisamente ad Imola, ove tuttora è ricoverato. Ha dovuto affrontare parecchie volte diverse operazioni chirurgiche. Il primo intervento è stato eseguito immediatamente all’ospedale Santa Maria degli Ungheresi di Polistena, a causa di una forte emorragia alla milza, subito dopo trasferito a Reggio Calabria per intervento al femore e alla schiena, in quanto riportava tre vertebre rotte con la compromissione persino del midollo spinale. Il ragazzo, di origine rosarnese, ha già superato ben 7 volte la sala operatoria, gli ultimi interventi, in ordine cronologico il 14 ottobre, e fuori sede calabrese sono stati fatti ancora al femore e al braccio. Cure e riabilitazione sono state professionalmente prestate dall’Istituto Montecatone di Imola, a cui il giovane si dimostra profondamente riconoscente. È demoralizzato e abbattuto Pasquale, sa che dovrà ancora rivedere altri bisturi e altri medici e atre sale operatorie, che quando tornerà a casa non sarà camminando sui suoi piedi, che tutto sarà modificato per lui. Adesso ha bisogno di aiuto, la casa dovrà subire molte modifiche, la porta, le scale, la camera, il letto, tutto ciò che abitualmente era di una misura adesso dovrà cambiare, per adeguarsi alle sue attrezzature, ai suoi supporti e alle macchine necessarie.
Pasquale proviene da una famiglia umile, i genitori sono braccianti agricoli e non possono sostenere da soli realisticamente tutte le spese necessarie per poter accogliere e far vivere dignitosamente il proprio figlio in casa. Mamma e papà sono stati un po’ aiutati dalla comunità rosarnese con la vicinanza, la solidarietà, dalla Parrocchia di San Giovanni Battista con l’opera di Don Salvatore Larocca, il quale non ha esitato a contribuire per supportare il giovane. Il cammino di Pasquale è, però, molto lungo e nonostante si siano avviate le dovute procedure e le richieste per poter usufruire di doverosi sussidi e sostegni economici di diritto, ancora oggi la famiglia non ha ottenuto nulla. Certamente sono meccanismi burocratici meandrici e tortuosi, ma Pasquale non può permettersi tempi lunghi e attese dispendiose, ha bisogno di più amore, di più sostegno. A suo favore, ma su nome della madre Maria Rosa Gallizzi, poiché il figlio è ancora minorenne, la famiglia ha avviato una raccolta di fondi che possa in qualche modo aiutare ad affrontare le spese di trasporto dalle cliniche e per le cliniche, i costi per l’adeguamento strutturale dell’abitazione, tutto ciò che comporti il necessario e il prioritario per lo sfortunato adolescente.
Serviranno: ascensore, pedane, spazi attrezzati e solo la solidarietà potrà alleggerire il peso sulla spina dorsale già paralizzata di Pasquale. Non potrà più correre, ma potrà ancora sorridere, quello è il sano obiettivo di una comunità presente e solidale.
In Calabria, a Rosarno, a casa tutti e tutte lo attendono.
Caterina Restuccia