Il presidente della “Vigilanza” Giannetta al convegno “Conoscere per riconoscere, educare per prevenire: educazione e prevenzione strumenti contro la violenza di genere” organizzato a Reggio dalla “Commissione regionale per l’uguaglianza dei diritti e delle pari opportunità fra uomo e donna”.
“La Regione sta facendo bene la propria parte. Va, in particolare, apprezzato il Protocollo d’intesa interistituzionale per la prevenzione ed il contrasto della violenza di genere siglato tra la Presidenza del Consiglio l’Osservatorio regionale e l’Aterp con il coinvolgimento della Commissione contro la ‘ndrangheta. Protocollo grazie al quale è stata pianificata l’assegnazione di 15 alloggi, tre per ogni provincia, di edilizia pubblica destinati a donne vittime di violenza e ai loro figli, prevedendo la loro collocazione e il recupero di una quotidianità lontana dagli abusi. In questa battaglia di civiltà occorre agire insieme e in sinergia e ogni i impegno deve produrre azioni tangibili”.
L’ha detto il presidente della Commissione Vigilanza Domenico Giannetta, intervenendo al convegno “Conoscere per Riconoscere, educare per prevenire: educazione e prevenzione strumenti contro la violenza di genere” organizzato a Reggio dalla “Commissione regionale per l’uguaglianza dei diritti e delle pari opportunità fra uomo e donna” presieduta da Anna de Gaio.
Giannetta si è complimentato “per il buon lavoro che la Commissione sta facendo sulle problematiche femminili”. E per “l’approccio educativo, incentrato soprattutto sulla prevenzione dei reati, necessario per promuovere una cultura del rispetto e della parità, rafforzando, al contempo, le reti istituzionali e sociali impegnate nella protezione delle vittime e nella prevenzione degli episodi di violenza”.
Inoltre: “Nel Paese e in Calabria i numeri della violenza sulle donne sono allarmanti e non più tollerabili. Nel mondo circa il 35% delle donne ha subito violenza sessuale almeno una volta nella vita. Sono dati e “numeri della vergogna” che vedono anche la Calabria contare le sue vittime. Senza tenere conto di quel cosiddetto “numero oscuro” rappresentato dalla miriade di episodi di soprusi e violenze che non vengono denunciati dalle vittime. La Calabria è determinata a fare la sua parte fino in fondo, ma dobbiamo esigere un impegno deciso da parte di chi ha il potere di fare cambiamenti significativi. Dalle scuole alle istituzioni e alle autorità preposte a occuparsi delle violenze alle donne, ci si aspetta un impegno straordinario sul piano della prevenzione. Occorre senz’altro individuare i responsabili dei reati e assicurarli alla giustizia, ma bisogna intervenire prima che le violenze si verifichino e, soprattutto, intervenire, specie quando le donne denunciano, prima che le tragedie si consumino”.