Continua in modo indecoroso il tentativo di strumentalizzazione della vicenda (tutta ancora da definire!) relativa all’utilizzo dei locali dell’ex Hotel de la Ville: la minoranza consiliare ha rifiutato di affrontare insieme una questione sociale di altissimo rilievo e che richiede grande rispetto per i cittadini e per i migranti.
In conferenza capigruppo, giovedì 3, ho provato a chiarire i termini della vicenda, sottolineando come ad oggi non vi sia alcuna aggiudicazione del bando di gara europeo sui servizi CAS, chiedendo di incontrare insieme il Prefetto che già il 16 settembre aveva dato disponibilità a tutti gli incontri che le sarebbero stati richiesti. Una circostanza peraltro rappresentata a due consiglieri di minoranza nell’immediatezza del fatto, la mattina del 17 settembre a Palazzo San Giovanni, quando già avevo incontrato il Prefetto.
Invece di decidere di andare insieme in prefettura (unico luogo deputato per competenza ad affrontare una questione in cui questo ente non ha alcun potere decisionale) ed avere contezza di quale sia lo stato della procedura, ho trovato un muro di gomma nella posizione del capogruppo di Forza Italia, che non ha inteso soprassedere alla richiesta di inserimento di un punto all’ordine del giorno. Rinviare avrebbe voluto dire arrivare in aula edotti e preparati e confrontarci in maniera politicamente serena dopo aver acquisito tutte le informazioni utili alla discussione.
Perché rifiutarsi di incontrare il Prefetto prima della discussione consiliare? Perché rifiutarsi di incontrarlo con l’amministrazione comunale?
Evidentemente perché l’obiettivo dei consiglieri comunali di minoranza non è quello di tutelare la Città, garantire i diritti dei più deboli e le migliori condizioni di vivibilità ai villesi, quanto quello di alimentare le paure della nostra comunità.
A giugno prima e il 23 settembre dopo, sempre la minoranza ha riferito di “voci” che circolano in Città: che siano voci, indiscrezioni, fughe di notizie o altro, non si può discutere su simili presupposti, ma solo su atti e fatti. Una narrazione ‘infondata’ pregiudica in maniera irreparabile quel senso di comunità che tutti insieme stiamo costruendo, una comunità solidale ed accogliente, che mette al centro la persona e il suo progetto di vita individuale.
Abbiamo detto chiaro che noi vogliamo che l’hotel de la Ville torni alla Città ospitando l’istituto alberghiero, perché oltre all’attività didattica ci sia anche ristorazione e ricettività. Ma soprattutto abbiamo detto chiaro (in questa come nelle altre questioni cittadine) che la discussione deve essere preceduta da comunicazione e informazione: l’interlocuzione con il Prefetto è atto dovuto per chi rappresenta la Città negli scranni consiliari. Se poi la minoranza vuole dare questa tema in pasto a chi vuole raggiungere spiccioli risultati elettorali, continui pure.
Questo dell’immigrazione e dell’accoglienza è un tema che va governato con politiche ad hoc, collaborazioni istituzionali e serietà: il tutto finalizzato a creare pacifica convivenza tra comunità locali e ospiti.
Che la minoranza rifletta ed accolga l’invito ad affrontare, insieme e con le giuste e preliminari interlocuzioni istituzionali, una questione così delicata.
Giusy Caminiti, sindaco della Città di Villa San Giovanni