Poco partecipato l’incontro pubblico svoltosi nell’anfiteatro della villetta comunale e promosso dal Comitato Pro Casa della Salute a due anni dalla chiusura dell’ala nuova dello “Scillesi d’America”. La Presidente Carolina Cardona ha illustrato gli interventi che il direttivo ha deciso di promuovere per smuovere le coscienze. Dall’incontro con l’On. Nesci ai rilievi sulla mancanza di un cronoprogramma, dalla questione Invitalia (indicata dall’Asp per i carotaggi all’interno del presidio sanitario e artefice di aver dichiarato l’edificio in questione non idoneo) all’ultimo incontro con Lucia Di Furia, direttrice generale dell’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria. E’ stato il vicepresidente del comitato Demetrio Zema a parlare dell’incontro intercorso con la dottoressa di Furia, durante il quale si è appreso che il progetto per la nuova ala dell’ex nosocomio non è quello di prima. <<Se il Comune – ha spiegato Zema – avesse effettuato degli accertamenti sulla struttura, forse si sarebbe potuta avviare un’altra perizia>>, evidentemente senza il bisogno di ricorrere alla demolizione dell’edificio.
Intanto, il Tribunale amministrativo regionale per la Calabria ha in parte dichiarato inammissibile e in parte rigettato il ricorso presentato dal Comune sulle indagini tecniche tese alla valutazione della vulnerabilità sismica degli edifici che costituiscono il cosiddetto “nuovo ospedale”, condotte dall’Asp. A seguire è intervenuta Grazia Martello, ex sindaco di Scilla, la quale, ha invitato i membri del comitato a presentare un esposto al procuratore della Repubblica citando i fatti. <<La struttura ospedaliera di Scilla è stata chiusa per volontà politica – ha aggiunto il dottore Mario Patafio, componente del comitato – nonostante ci sia una stabilità statica della struttura. I lavori preliminari per verificare se la struttura fosse idonea sono stati effettuati in modo tale da dare una risposta negativa e chiudere l’ala di nuova costruzione. Non è stato possibile approfondire i carotaggi, che risultano tecnicamente insufficienti. Questo è stato fatto di proposito, in quanto una parte del presidio sanitario è stato chiuso perchè serviva politicamente da un punto di vista di programmazione sanitaria regionale per chiudere Scilla e altre strutture>>.
Dopo sono intervenuti il dottore Domenico Pirrotta e il presidente della Pro Loco di Bagnara Calabra, Bruno Ienco. Il prossimo 27 settembre il vescovo mons. Fortunato Morrone effettuerà una visita allo “Scillesi d’America”, alla quale sarà assente la dottoressa Di Furia pur avendo autorizzato l’incontro. (t.f.)