Ci ho creduto fortemente. Il Consiglio Regionale ha approvato la Proposta di Legge per il “Riconoscimento e la disciplina delle cooperative di comunità” di cui sono stato proponente. La Legge, si inserisce nelle politiche regionali per lo sviluppo economico, la coesione e la solidarietà sociale. Intende promuovere la cooperazione senza fini speculativi e rafforzare il coinvolgimento attivo dei cittadini nella vita sociale. E’una risposte ai bisogni strumento di innovazione sociale che abbraccia il benessere collettivo. Valorizza la partecipazione dei cittadini alla vita della comunità, l’utilizzo dei beni del territorio e soprattutto l’inclusione delle diverse forme di fragilità affinché le stesse possano diventare una ricchezza per il tessuto sociale. Il sostegno alle cooperative di comunità è previsto FESR FSE+ 2021-2027, con un’azione dedicata all’innovazione sociale e allo sviluppo di nuovi servizi di welfare. Adesso la normativa regionale definisce i requisiti delle cooperative e istituisce il Registro regionale. In Calabria esistono già iniziative di cooperative di comunità che necessitano di supporto, già sostenute dalla Regione e dall’Associazione dei Borghi Autentici d’Italia. Il Consiglio ha poi approvato l’o.d.g. “Culle per la vita”: un’opportunità per le donne a tutela della vita” di cui sono stato il primo firmatario che impegna la Giunta Regionale ad attivarle in ogni Struttura Sanitaria calabrese dove sia presente un Reparto di Neonatologia e Pediatria. Ricordo che attualmente la Calabria è una delle cinque Regioni in cui non sono attive le “Culle per la vita”. Una vita salvata rappresenta un investimento fondamentale, non solo per il futuro del singolo individuo, ma anche come sostegno concreto alle madri in difficoltà e a chi si trova in situazioni di disagio economico e sociale. Ci sono casi di neonati o feti che vengono abbandonati, accade anche in Calabria e non basta solo commuoversi in quei momenti perché non possiamo sapere cosa stiano vivendo le persone che decidono di compiere queste azioni, anche le madri sono vittime. Le Culle per la vita, come accade in altre regioni, possono incoraggiare un proficuo rapporto pubblico-privato sociale.
Nota stampa di Pietro Molinaro Consigliere Regionale