“Non ci sono né due pesi e né due misure”, la replica di “Bagnara Bene Comune”

NON CI SONO NÈ DUE PESI E NÈ DUE MISURE, NON C’ È PROPRIO PESATURA CARO IARIA…SOLO ONESTÁ INTELLETTUALE E MORALE!
Mettere sullo stesso piano le due ultime amministrazioni, come ha fatto Gianmarco laria, è più un artificio pseudo-giornalistico che un riportare fedelmente gli atti e i fatti della politica degli ultimi anni..
Ci viene spontaneo, ma anche facile, affermare che quanto sta avvenendo oggi a palazzo San Nicola non ha nessun punto di contatto con la passata gestione. Per mille motivi. Sembra molto evidente l’assenza di similitudini, sempre che non si vogliano trovare delle attinenze piuttosto stiracchiare e offensive dell’intelligenza. altrui.
C’è ben altro che andrebbe messo sul tavolo della discussione onde evitare cadute di stile. Il buon laria dimentica che sin da luglio 2017, oltre al dissesto, c’era da gestire una macchina amministrativa ridotta al lumicino per via dei pensionamenti di molti dipendenti comunali con l’ufficio tecnico retto per molti mesi dal responsabile dell’ ufficio finanziario. Dimentica pure che c’era da gestire il capitolato sui rifiuti che per importo era la metà di quello attuale che serviva a malapena ad una raccolta generica quanto essenziale dei rifiuti. Dimentica pure le sommosse sfociate con la “consegna” dei rifiuti sotto palazzo San Nicola Dimentica ancora il crollo del muro della strada di S. Barbara, le mareggiate, le esondazioni del Pinno, e tanto altro ancora che hanno oltremodo impegnato economicamente e finanziariamente l Ente. Ben si comprende se laria dimentichi inconsapevolmente qualcosa perché di problemi la passata amministrazione ne ha avute in misura esagerata. Non gliene facciamo una colpa. Tuttavia non possiamo non ricordare come venivano riempite le dirette su Facebook o stampati commenti social in aperto contrasto con l’ amministrazione dell epoca; oggi le stesse “penne si sono completamente prosciugate, o quasi, rispetto all operato dell’ attuale Giunta. E la comunicazione, ci sia permesso, fatta di opportuna convenienza, lascia molto a desiderare; e se funziona a corrente alternata ci lascia da pensare che si voglia indirizzare l’opinione pubblica nel tentativo di smarcarsi rispetto ad un progetto sostenuto ma evidentemente fallito. Magari proiettandosi verso qualche possibile progetto per le future amministrative. Quale migliore momento, dunque, per mettersi sulla rampa di lancio, sferrando un colpo al cerchio ed una alla botte, se non quello attuale? Ma torniamo a quanto accaduto durante la precedente sindacatura. La prima fase lunga ed estenuante avrebbe stramazzato a terra anche un elefante, altro che. Nell immediato ci si doveva curare di fare passare la nottata. Anzi, con quello che passava il convento c’era da consegnare al Prefetto la fascia di Sindaco. Per usare un parallelo calcistico, si partiva con una penalizzazione in classifica di meno nove punti. Eppure si è tenuto duro, e non per incassare le misere, a confronto delle attuali, indennità di carica ma per cercare di risollevare le sorti del paese. Testa bassa e pedalare, con la politica che doveva sobbarcarsi sulle spalle ogni tipo di scelta per fare di necessità virtù.
E, tuttavia, non può essere strumentalizzato ogni tentativo della stessa politica di pensare al futuro e non farsi sfuggire gli oltre 40 milioni di euro in finanziamenti che oggi rischiano di andare persi. Né tantomeno si può asserire che non si intercettano risorse perché ci sono debiti di oltre 60 anni. C’erano anche con l’amministrazione Frosina quelle partite debitorie, anzi ne sono sbucate fuori alcune che sono state prontamente messe in sicurezza. Se c’era malcontento nella maggioranza di allora lo si doveva agli enormi problemi ereditati e non perché non si sapevano gestire i tanti soldi: era l’esatto opposto. Solo la spesa in conto capitale e un oculata gestione della parte corrente può risollevare il paese. Anche qui una distinzione la si deve pure fare perché dati alla mano l’amministrazione Frosina nonostante il caos economico- amministrativo ereditato non ha buttato euro alcun euro in spesa improduttiva e ha iscritto a bilancio quasi 45 milioni di euro in spese per investimenti.
E a distanza di due anni e mezzo, tanto per il porto tanto per la Scuola Morello la nuova amministrazione sta mettendo a repentaglio quanto di buono ha avuto dalla passata gestione, che ha portato in Champions League la squadra e ha permesso a Giuntoli di spendere per il mercato della Juve oltre 150 milioni di cui molti sembrano essere mal spesi.
Un “mercato” (spesa corrente) con acquisti folli e aumento degli stipendi dei “calciatori” (amministratori) tutto triplicato, Sperando sempre che i debiti da contenzioso non ricadano sempre sui “soci” (cittadini) che si trovano sempre a dover sborsare di tasca con aumenti di capitali.
Come direbbe qualcuno che ci azzecca mettere sullo stesso piano le due amministrazioni: è un errore storico oltre che politico.
Ad oggi e sempre con metafora sportiva se la si vuole mettere sullo stesso piano, ma ripetiamo è un errore, si potrebbe dire che la partita è sul 45 a zero. Punteggio rugbistico più che da partita di tennis.
Bagnara Bene Comune – Nota Stampa

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