SCILLA Alla Casa della Salute dieci prelievi al giorno, gli utenti in fila dalle 5 del mattino

Allo “Scillesi d’America” dallo scorso 10 ottobre si effettuano solo dieci prelievi al giorno. Sorpresi gli utenti, che hanno appreso l’amara decisione, presa probabilmente dall’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria, leggendo un avviso affisso davanti alla porta dei prelievi. Nelle scorse settimane, la struttura costruita dagli immigrati in America alla fine degli anni ’50 e ridotta ormai all’osso effettuava più di trenta prelievi al giorno. Si è poi passati a venti e successivamente a dieci. I pazienti sono costretti a presentarsi all’alba per rientrare nella lista e non tutti riescono a effettuare gli esami.

<<E’ inaccettabile una simile situazione – riferiscono gli utenti – siamo costretti a rivolgerci alle strutture provate per curarci e dato che il budget è finito paghiamo le prestazioni. Mentre qui si tende a a ridurre i servizi, altrove viene programmato un futuro migliore rispetto all’attuale, come nella Casa della Comunità hub di Siderno. Coloro i quali amministrano la sanità pubblica devono essere consapevoli che l’ammalato deve essere curato e lo deve fare nella struttura più vicina>>.

A quanto è dato sapere, gli utenti che devono effettuare il prelievo si presentano alla Casa della Salute alle 5 del mattino con il rischio di non rientrare nell’elenco dei dieci fortunati. Alla fine di settembre il vescovo della Diocesi di Reggio Calabria-Bova, mons. Fortunato Morrone, si è recato in visita alla Casa della Salute di Scilla e non ha potuto accedere ad alcuni locali della struttura di nuova costruzione perché chiusi.

A prendere le difese dell’ex nosocomio sono i membri del Comitato pro Casa della Salute che si sono rivolti al dottore Ernesto Giordano, direttore sanitario della struttura scillese, per conoscere i motivi che hanno determinato il taglio quotidiano dei prelievi, considerando il grande bacino d’utenza dello “Scillesi d’America”.

Tina Ferrera

 

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