Il sopralluogo effettuato lunedì mattina insieme al sindaco della città metropolitana Giuseppe Falcomatà – che ringraziamo per l’attenzione che continua a dimostrare costantemente alla nostra città e al tema dell’edilizia scolastica – non è stato certamente il primo passo nell’interlocuzione che ha portato a mettere al centro dell’attenzione programmatica dell’azione amministrativa l’Hotel de la Ville.
Ben prima della querelle creata ad arte sulla possibilità che l’hotel ospiti (come da bando comunitario) fino ad un massimo 50 migranti in fase di emergenza umanitaria, l’amministrazione stava già interloquendo per una soluzione “nuova“ per ridare vita ad una struttura alberghiera che ha rappresentato la storia in città.
Varcare le soglie dell’hotel, infatti, è stato per tutti noi un momento di emozione: non c’è una sola persona e una sola famiglia nella nostra città che non abbia festeggiato una ricorrenza in quell’hotel.
Consapevoli dell’importanza che la struttura, nonostante la chiusura dal 2017 ad oggi, può ancora avere per la città di Villa san Giovanni, dopo aver interloquito con la dirigente scolastica dell’Istituto alberghiero Dottoressa Enza Loiero, nel settembre 2023 abbiamo avanzato al ministro in visita presso i locali del Giovanni Trecroci una proposta di acquisto affinché l’albergo possa ospitare il nostro istituto alberghiero, eccellenza nel panorama didattico e turistico della città metropolitana di Reggio Calabria.
Purtroppo quella proposta non ho potuto avere un seguito perché i fondi ministeriali per l’edilizia scolastica prevedono espressamente demolizione e ricostruzione di edifici già esistenti, ma non acquisto di nuovi immobili e loro riqualificazione. Preclusa la via del finanziamento ministeriale, non abbiamo comunque desistito dal proposito maturato nei primi mesi di mandato amministrativo: abbiamo immediatamente chiesto, ad inizio 2024, al sindaco metropolitano Falcomatà, al vicesindaco Versace, agli uffici preposti nella persona dell’architetto Mezzatesta, di valutare l’ipotesi di acquisto dell’hotel e conseguente ristrutturazione, collocazione dell’Istituto alberghiero ma anche riapertura dell’albergo al pubblico, banchettistica e meeting. Un’idea che già vede alcuni istituti professionali italiani all’avanguardia misurarsi con la realtà imprenditoriali turistico ricettive: così è in Emilia-Romagna, in Liguria, ma anche nella vicina Milazzo in cui si stanno muovendo i primi passi in tale direzione.
I mesi di lavoro da inizio anno fino ai primi di settembre sono serviti all’amministrazione per interloquire con l’amministratore del concordato preventivo e per acquisire le planimetrie dell’immobile e la relazione del consulente tecnico d’ufficio di stima dello stesso, al fine anche di verificare se ci fossero le premesse per concludere l’acquisto da parte di Città Metropolitana.
Tutto ciò verificato (la congruità di un possibile prezzo di acquisto è la prima condizione che deve verificare un ente), si passa adesso alla seconda fase ossia quella della valutazione da parte degli uffici tecnici dell’idoneità dell’immobile ad uso scolastico o, meglio, anche ad uso scolastico.
La sorpresa di trovare un immobile in ottimo stato di conservazione (ad eccezione dell’ultimo piano soggetto ad infiltrazioni per mancanza di una tettoia di copertura), la grandezza dei locali e la possibilità concreta di variare gli spazi, il buono stato di mantenimento degli arredi, la gioia nel ripensare quei grandi ambienti rivissuti ed animati dai giovani e fruitori, non ha lasciato dubbi: il sindaco Falcomatà ha immediatamente disposto che gli uffici tecnici di Città Metropolitana, unitamente a quelli comunali, facciano le opportune verifiche.
Tutti ben sanno che l’idea dell’amministrazione è diventata pubblica già il 25 settembre 2023: nessuna accelerazione, dunque, a causa della querelle sulla presunta ospitalità dei migranti, rispetto alla quale avremo modo di confrontarci nel merito e nel metodo in un prossimo consiglio comunale con i gruppi di minoranza. Ai colleghi consiglieri di minoranza ricordiamo che le decisioni amministrative (questa peraltro già pubblica) prima di essere comunicate devono essere assunte: non è il momento degli annunci men che meno se solo funzionali a dare “serenità”. È tempo, invece, di lavoro serio e concreto (il nostro sempre scevro da passerelle!) e tutto finalizzato a far recuperare alla nostra città il ruolo che merita in ogni settore. L’hotel de la ville da sette anni è chiuso al pubblico e nessuna proposta fino ad oggi è giunta all’amministratore: paradossale, dunque, che chi ha a cuore davvero le sorti turistiche di questa città si sia accorto del valore e delle potenzialità di quell’hotel solo a seguito di un bando prefettizio per la realizzazione di centri di accoglienza.
Al di là dell’esito del bando e dell’utilizzo nel brevissimo periodo dell’immobile, l’amministrazione comunale continuerà a perseguire l’obiettivo dichiarato, certa di condividere con il sindaco Falcomatà e la sua squadra la visione di crescita strategica di questa parte dell’area dello Stretto.
Il sindaco, la giunta, il gruppo consiliare “Città in Movimento “