Covid-19: cosa si può e cosa non si può fare dal 4 maggio
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Tra le classi delle scuole medie nel bresciano, ci si può sorprendere sentando di tanto in tanto qualche studente dire «cheramine», ossia «grazie» in lingua greca di Calabria, in frasi declinate con tono prettamente lombardo. Il segreto di questo aneddoto sta tutto in un giovane insegnante, supplente e precario come tanti, di nome Giuseppe Idone, proveniente da Campo Calabro e da oltre due anni attivista per questa lingua minoritaria, che ha il suo cuore nella Jonica reggina.