Domenica, 8 Settembre 2024
 
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Presentato a Rosarno il libro di “Peppe Valarioti – Il primo assassinio politico compiuto dalla ‘ndrangheta”

Libro LavoratoLibro Lavorato“Peppe Valarioti – Il primo assassinio politico compiuto dalla ‘ndrangheta” è questo il titolo del libro che l’ex sindaco di Rosarno, Giuseppe Lavorato, ha voluto tenacemente presentare proprio a Rosarno nel mese di giugno, mese della scomparsa del compagno ucciso. Vuole ricordarlo, vuole ripercorrere le tappe della loro crescita comune nel Partito Comunista di allora, ma vuole soprattutto ancora riaccendere i fari sul caso Valarioti, sulla vicenda storica compromessa già da allora da altre false piste investigative, per riportare verso l’unica pista possibile come denuncia nel titolo stesso del suo libro.

Largo Bellavista, sull’uscio serale del 28 giugno, diventa salotto letterario per l’unico sindaco che per ben due mandati amministrativi di seguito, e senza interruzioni, ha governato la città di Rosarno, e per esser più precisi dall’anno1994 al 2003. A discutere con l’autore è Michele Carlino, giornalista di Rai 3, che siede accanto all’ex sindaco.

Invita tutti Lavorato, invita l’attuale Sindaco Pasquale Cutrì, che porta i saluti istituzionali dell’Amministrazione, invita i cari compagni e le care compagne di partito, le amicizie ultradecennali, le autorità del territorio e intrattiene il pubblico numeroso, nutrito e interessato con la sua nota proverbiale veemenza dialettica. Si infervora, rievocando gli eventi storici, ricordando l’amico Peppe Valarioti, all’epoca dei fatti, segretario del Partito, si ferma su riflessioni importanti e significative inerenti la nascita e lo sviluppo della ‘ndrangheta degli anni “70 – 80”, non temendo di citare e urlare i nomi, a partire dal boss Piromalli sino agli esponenti di spicco del centro rosarnese, Scriva, Pesce e si agita per il ricordo dell’assassinio, del sanguinoso agguato subito dopo la cena amichevole di quella lontana sera del 10 giugno del 1980. Nel libro l’autore descrive i dettagli di quell’evento, gli umori dei compagni felici del traguardo politico riportato e poi lo sgomento, il dolore, la morte. Traccia, inoltre, un’analisi accurata di tutto lo scenario sociale e politico di quel tempo sia a livello locale che a livello nazionale.

Peppino Lavorato si è distinto anche per dettagli importanti della sua pubblicazione: la dedica e i diritti d’Autore. “A Peppe Sergio, comunista, amico dei fanciulli, compagno degli ultimi” recita così pagina 5 del suo libro, lo dedica al suo caro amico dei tempi andati, al suo compagno fidato di lotte di partito, alla persona umile e nobile del concittadino rosarnese, scomparso solo pochi anni fa. E poi i diritti d’Autore che non possono esser taciuti: “saranno devoluti ai parenti delle vittime del naufragio dei migranti a Steccato di Cutro tramite l’Associazione Sabir promotrice della Rete 26 febbraio”; riporta testualmente l’interno del libro dell’ex Sindaco di Rosarno.

E all’evento non sono mancati gli interventi accorati, sinceri dei compagni rosarnesi, da quelli dell’Avvocato Michele Filippo Italiano, attuale consigliere all’opposizione, a quelli della Professoressa Grace D’Agata, giovane aderente al Partito ai tempi dei fatti che ha voluto ricordare come e quanto dal fatto di sangue di Valarioti fossero cambiati i climi all’interno delle riunioni comuniste di allora “Ci si riuniva a porte chiuse, a toni dimessi” dice la D’Agata, e tuttavia rimane ancora attivaoggi la lotta contro questo malessere sociale che è la ‘ndrangheta, da estirpare e vincere.

Caterina Restuccia